Ambiti di intervento

DSA

Si definisce Disturbo Specifico di Apprendimento la difficoltà del bambino o ragazzo ad acquisire e automatizzare una o più tra le abilità di lettura, scrittura e calcolo, a fronte di un’intelligenza nella norma o sopra la norma. Fanno parte dei DSA la Dislessia, la Disortografia, la Disgrafia e la Discalculia.

Disprassia

La Disprassia è un disturbo che riguarda l’organizzazione e l’esecuzione del gesto motorio e che può essere associato anche a difficoltà nel linguaggio. Viene anche definita come la difficoltà di compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine quali per esempio attività della vita quotidiana (ad es. vestirsi, svestirsi, allacciarsi le scarpe).

Disprassia verbale

La Disprassia Verbale Evolutiva (DVE) è un disordine del linguaggio, nel quale un bambino ha difficoltà nel programmare e nel produrre in modo rapido, accurato e costante nel tempo gli schemi motori articolatori necessari a produrre un messaggio.

DDAD O ADHD

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo,degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.

Deglutizione atipica

La deglutizione deviata (o atipica) si verifica quando persistono movimenti della lingua non funzionali alla deglutizione adulta. Il persistere di una deglutizione infantile può essere causato dalla presenza di abitudini viziate come uso prolungato del ciuccio o del biberon, onicofagia (vizio di mangiarsi le unghie) suzione del pollice, respirazione orale e porta a diverse conseguenze sia funzionali che estetiche.

Ritardo di linguaggio

I Disturbi primari del linguaggio ( Disturbi specifici del linguaggio – DSL) interessano bambini che pur non avendo problemi neurologici, sensoriali o relazionali hanno difficoltà a comprendere e/o produrre parole o frasi rispetto ai loro coetanei.
Il Ritardo del linguaggio invece è l’assenza o il ritardo nell’acquisizione della comunicazione verbale orale mentre tutte le altre abilità comunicative (comunicazione mimico gestuale) e non comunicative (cognitive, percettive e motorie) risultano integre.

Autismo e DGS

I Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (DPS), denominati anche sotto la dicitura di: “Disturbi generalizzati dello sviluppo” (DGS) rimandano ad un prospetto clinico contrassegnato da alcune aree dello sviluppo particolarmente carenti, ovvero: integrazione socio-relazionale, Capacità linguistiche verbali e gestuali, Abilità psico-motorie e attitudinali.
L’autismo rientra nella classificazione dei DPS ed è un disturbo dello sviluppo neurobiologico che impedisce a chi ne è affetto di interagire in maniera adeguata con le persone e con l’ambiente. È caratterizzato, oltre che dalla compromissione dell’interazione sociale, da deficit della comunicazione verbale e non verbale che provoca ristrettezza d’interessi e comportamenti ripetitivi e stereotipati.

Balbuzie

La balbuzie è un disordine nel ritmo della parola, nel quale il bambino sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà.

PATOLOGIE NEUROMUSCOLARI

Le patologie neuromuscolari sono malattie ereditarie o acquisite che interessano l’unità motoria, ossia: il II motoneurone, la fibra, la placca neuromuscolare e la fibra muscolare.
Sono patologie evolutive che possono manifestarsi sia in età evolutiva che in età adulta, spesso determinano deficit di forza e/o di sensibilità che può variare per entità, sede e andamento nel tempo in relazione al tipo di patologia.
In molte di queste patologie possiamo avere un coinvolgimento anche della muscolatura respiratoria, cardiaca e in alcune forme è coinvolto anche il Sistema Nervoso Centrale.
Vi sono diversi sottogruppi che includo ad esempio: forme distrofiche (distrofia muscolare di Duchenne, distrofia muscolare di Becker, distrofia fascio-scapolo-omerale ecc..), miopatie metaboliche (es glicogenosi ecc..), neuropatie, malattie del motoneurone (es. SLA ecc..), forme miotoniche, forme infiammatorie, forme miasteniche e altro.

Paralisi cerebrali infantili (PCI)

Con il termine paralisi cerebrale infantile (PCI) si intende un ampio gruppo di disturbi neurologici causati da una lesione permanente, non progressiva, del sistema nervoso centrale in via di sviluppo, che si verifica prima, durante o dopo la nascita.
La presenza di un danno del sistema nervoso centrale influenza in modo variabile sia la funzione motoria globale, sia lo sviluppo complessivo del bambino.
A questi disturbi possono associarsi difficoltà sensoriali (in particolare visivi), intellettivi, comunicativi (difficoltà di articolazione della parola oppure difficoltà di linguaggio più generali) e della deglutizione.